Si è svolta oggi, 5 ottobre 2024, alle ore 10,30, in Largo Norma Cossetto a Massa Martana, la manifestazione patriottica denominata “Una rosa per Norma Cossetto”, promossa in tutta Italia dal Comitato 10 Febbraio per onorare la memoria della giovane istriana, seviziata e uccisa nel 1943 dai partigiani comunisti slavi.
L’evento che si è svolto con il patrocinio gratuito dell’amministrazione comunale, ha visto la presenza del Vice Sindaco Pamela Falchi, dell’assessore alla Cultura Patrizia Pagliochini, dei consiglieri comunali Chiara Titani e Roberto Bruscolotti, l’Associazione Nazionale Carabinieri, la Protezione Civile, il Comandante della stazione dei Carabinieri di Massa Martana Fabio Ferrelli, il Comandante dei Vigili Urbani Daniela Brugnossi, il Presidente della CRI locale Giovanni Barlozzari e la Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Umbria Eleonora Pace, ma soprattutto ha visto coinvolti i ragazzi della terza media dell’Istituto Comprensivo di Massa Martana, oltre a molti cittadini e amici dei comuni limitrofi.
“Il ricordo e la memoria sono importanti – dichiara l’organizzatrice Maria Spadafora, referente locale Comitato 10 Febbraio – il sacrificio di Norma Cossetto, la studentessa istriana che nell’ottobre 1943 venne sequestrata, stuprata e gettata in una foiba dai partigiani comunisti slavi, non può e non deve essere dimenticato. Prima della deposizione delle rose, abbiamo ricordato ai presenti il perché di questa manifestazione e grazie al contributo dei ragazzi della terza media dell’Istituto comprensivo di Massa Martana abbiamo ricordato la vita e l’eroica fine della giovane italiana, i ragazzi oltre al cenno storico hanno letto parti del libro “Norma Cossetto – Rosa d’Italia”, che abbiamo donato alla biblioteca della scuola. È stata una manifestazione condivisa che ha goduto dell’apprezzamento di tutti i cittadini presenti. Per questo chiediamo all’Amministrazione comunale di proseguire con il Progetto del Ricordo installando una panchina tricolore per tutti gli Esuli Istriani e i martiri delle Foibe.”