In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, il Comune di Fratta Todina ha organizzato un Convegno presso la Sala Multimediale “Paolo Rulli”.
Dopo un minuto di silenzio per tutte le donne vittime di femminicidio, sono intervenuti il Sindaco Gianluca Coata, il Vice sindaco Vania Biscotti e l’Assessora Alessia Albini, manifestando l’attenzione che l’attuale amministrazione, come quelle trascorse, ha sempre manifestato nei confronti di un tema di così rilevanza sociale.
La rete antiviolenza è un importante progetto in cui professionisti esperti possono operare in modo efficace e funzionale alla salvaguardia delle donne è pertanto necessario estenderla in modo da creare un reticolo che possa raggiungere quante più donne possibile. Il Sindaco ha inoltre sottolineato come il supporto alle vittime sia un elemento imprescindibile di ciascuna amministrazione, ma in questa dinamica i Comuni non possono essere lasciati soli ed è necessaria un’azione sinergica con tutte le istituzioni.
Il cuore della serata si è contraddistinto per gli interventi di professionisti del settore che da anni lavorano sia nella prevenzione della violenza di genere che nel sostegno alle donne. L’avvocata Paola Pasinato, dell’ufficio legale dall’associazione Liberamente Donna, è intervenuta illustrando la storia di questa importante ricorrenza e ha ripercorso la cronologia degli eventi che hanno portato a istituire da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, questa ricorrenza. In quanto avvocata del centro antiviolenza ha riportato una testimonianza diretta degli effetti prodotti dalla spirale di violenza che si innesca in questo fenomeno.
Di rilevanza psicologica è stato poi l’intervento della Dott.ssa Antonella Romansi, psicologa e psicoterapeuta, che ha descritto i possibili campanelli di allarme, comportamenti e atteggiamenti spia, che vanno attenzionati. L’intervento preventivo e l’educazione rappresentano la strada più efficace per contrastare una dinamica di violenza. Educazione questa che deve svilupparsi coinvolgendo diversi attori sociali e che si produce mediante uno sviluppo complesso e non lineare.
L’intervento del dott. Paolo Tomassoni, coordinatore della Casa Di Pollicino, modulo genitori con minori, si è caratterizzato per la descrizione delle modalità operative di intervento all’interno della comunità, nel quale vengono accolte le donne che sono riuscite, grazie alla rete antiviolenza, a sottrarsi da situazioni violente e lesive della loro identità di donne. La narrazione che ha contraddistinto tutti gli esperti è stata di un effetto devastante dell’identità dell’essere umano, identità che va ricostruita e che richiede impegno e fatica, ma che grazie alla rete antiviolenza rappresenta l’unica strada per riacquisire la propria libertà.
Come dichiarato del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, “la violenza in ogni parte della società ci colpisce tutti. Dalle cicatrici della prossima generazione al deterioramento del tessuto sociale. Possiamo disegnare una linea retta tra la violenza contro le donne, l’oppressione civile e il conflitto violento.”