Meno tasse per chi ha meno. Nessun aumento per la maggioranza della popolazione. Un piano di ordine e rilancio per la sanità pubblica, per eliminare quella tassa occulta che i cittadini pagano quando sono costretti a rivolgersi al privato anche solo per fare un esame. Il resto sono frottole messe in giro da chi ha governato per cinque anni e ha lasciato la sanità umbra in ginocchio. E oggi, invece di prendersi le proprie responsabilità, occupa il Consiglio regionale per fare propaganda.
La verità è che questa manovra si rende necessaria per evitare il commissariamento, dopo un disastro prodotto dalla giunta Tesei e aggravato dai tagli del governo Meloni. Se non interveniamo subito, scatteranno aumenti automatici delle tasse per tutti, anche per chi guadagna poco, e il blocco delle assunzioni in sanità. La proposta della Giunta Proietti va in un’altra direzione. Introduce una no tax area fino a 28 mila euro, prevede uno sgravio fino a 150 euro per i redditi fino a 50 mila, e protegge chi ha meno. A contribuire di più saranno quelli che hanno di più. Una manovra equa, progressiva, costruita per salvare la sanità pubblica e tutelare i servizi essenziali.
Intanto la destra continua a mentire. Parla di un bilancio positivo, quando il MEF ha certificato un disavanzo da 73 milioni. Parla di una stangata da 350 milioni, quando il vero costo della manovra per il 2025 è 52 milioni. E sostiene che non ci saranno risorse per la sanità, quando l’intera manovra nasce proprio per salvarla. I fatti sono chiari. Questa è una risposta seria a un’eredità pesante. Serve a evitare il collasso, a rimettere ordine, a difendere i diritti. E apre la strada alla costruzione di un Piano Sanitario Regionale condiviso, finalmente all’altezza dei bisogni reali delle persone.
La destra urla perché non può più nascondersi. Perché oggi, a differenza del passato, qualcuno ha avuto il coraggio di scegliere.