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Il Consigliere Comunale Cristiano Costantini chiede anche che si sfruttino completamente i margini residui di manovra sulla leva finanziaria dell'imposta IMU.
comune_marsciano
Anche dall’opposizione marscianese si levano voci di adesione all’iniziativa del Sindaco Todini per chiedere l’esenzione per gli immobili resi inagibili dal sisma per ciò che riguarda l’IMU.
Lo afferma il Consigliere Comunale Cristiano Costantini, intervenendo in merito ai dubbi espressi dalla popolazione locale, preoccupata dal fatto che si vedrebbero gravati, per effetto di una norma interpretativa contenuta nel D.L. del 6 dicembre 2011, dal pagamento di una nuova pesante imposta sul proprio immobile reso inagibile dal sisma.
 
"Il Sindaco Todini – prosegue il Consigliere -, giustamente ha fatto notare l’esigenza di una deroga al decreto legge sopra menzionato, il quale ha reso del tutto inapplicabile la riduzione del 50% dell’ICI e la reintroduzione del pagamento dell’IMU sull’abitazione principale, lasciando ai comuni, nella fattispecie, margini residui di manovra sulla leva finanziaria dell’imposta IMU.
A tal proposito, è auspicabile che sulla prima casa l’aliquota sia portata al 2 per mille in un momento in cui le difficoltà economiche rendono necessario attenuare, in ogni forma, la pressione fiscale che grava sui nostri concittadini.
Analogo ragionamento mi sembra logico chiederlo per il mondo imprenditoriale – conclude l’esponente dell’opposizione -. Il decreto sulle liberalizzazioni e infrastrutture approvato dal governo, ha inserito alcune agevolazioni per le imprese e alcune norme per il rilancio dell’edilizia e, quindi, stante l’attuale congiuntura negativa del mercato e l’evidente criticità dell’incidenza dell’IMU sull’invenduto, è importante un atto di indirizzo da parte del sindaco e dell’assessore al bilancio per   ridurre l’aliquota IMU allo 0,38%, sui fabbricati costruiti e destinati dalle imprese costruttrici alla vendita, cosi come normato dall’articolo 56 del Decreto Liberalizzazioni (D.L. 201/2012) che riconosce ai Comuni la facoltà di ridurre l’aliquota al minimo consentito dalla legge".
 
 

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